Personal Branding Canvas
Il Personal Branding Canvas è uno strumento molto efficace ma funziona davvero solo se inserito in una cornice strategica definita.
Per questo AIM offre un percorso personalizzato di Personal Branding, testato e reso performante da anni di esperienza sul campo.
In questa pagina troverai le informazioni per capire davvero cos’è il Personal Branding, da dove proviene, a cosa serve e quali sono gli strumenti e i processi che AIM ti mette a disposizione.
Personal Branding Canvas AIM Perfetto se:
Se ancora devi iniziare il tuo percorso di Personal Branding o hai appena iniziato.
Cosa Troverai in questa sezione
Troverai tutte le informazioni necessarie per capire di cosa si tratta quando si parla di Personal Branding Canvas: dalle origini fino alla guida operativa.
Dopo averla letta
Avrai tutti gli strumenti per iniziare col piede giusto, senza commettere gli errori più comuni.
Indice dei Contenuti
Personal Branding
Collegamenti Rapidi
Personal Branding Canvas
Un set di strumenti a passaggi da applicare dopo aver capito.
Personal Branding Guida
Scarica la guida sul Personal Branding AIM.
Personal Branding strumenti
Qui troverai strumenti e modelli da seguire senza problemi.
Personal Branding Linkedin & Social
Consigli utili e strumenti necessari per stare sui Social.
Personal Branding Significato
Prima di tutto capisci cosa vuol dire fare Personal Branding.
Personal Branding Corsi
Se vuoi essere supportato da veri esperti e fare pratica.
Per Personal Branding si intendono tutte le quelle attività strategiche utili per creare, gestire e promuovere la propria immagine personale e professionale. Proprio come se fosse un vero e proprio brand.
Il primo a parlare di Personal Branding è, nel 1997 l’esperto di marketing Tom Peters che pubblica un articolo intitolato “The brand called You” .
L’articolo poneva la persona al centro del processo di personal branding, sottolineando per la prima volta l’importanza del valore del branding per un individuo.
Il Personal Branding è il processo che porta a farci rappresentare in modo unico ed irripetibile nella mente del nostro target di riferimento (datori di lavoro, clienti, partner).
Dal Personal Marketing al Self Marketing
Iniziare a parlare di Personal Branding, significa prima di tutto comprendere che questo strumento è composto da varie fasi.
- Personal Marketing (Strategia): sono tutte quelle azioni e valutazioni strategiche che dobbiamo compiere per capire in quale contesto di riferimento ci troviamo, quali sono i nostri competitor e quali dinamiche governano il mercato di riferimento.
- Self marketing (Operatività): tutte le attività pratiche adottate per promuovere se stessi, sia nel web sia off-line in ambito lavorativo e professionale. Il Self Marketing è l’applicazione pratica dei principi, delle tecniche e degli strumenti del marketing alle persone.
Queste due macro fasi sono indispensabili per creare un processo di Personal Branding corretto, gestibile nel tempo e difendibile dai concorrenti.
Prima di iniziare è necessario però fare un piccolo passo indietro e capire perché, da dove e quando nasce la necessità di promuovere le proprie capacità / abilità in rapporto al mercato di riferimento. Tutto nasce da qui.
Personal Brading: Definizioni
1 ll Personal Branding è il processo di dare un significato a specifiche organizzazioni, società, prodotti, servizi o persone creando e modellando un marchio nella mente dei consumatori / clienti / target.
2 Il Personal Branding è una strategia progettata dalle organizzazioni e oggi dagli individui, per favorire il processo di identificazione e di scelta dei loro prodotti / servizi / professionalità rispetto alla concorrenza da parte dei clienti in target.
Personal Branding: dalle origini alle Personalità Strategiche
A quanto pare le origini della parola “Brand” (marchio) viene fatta risalire (the Brand Journal) all’antico norreno (Brandr), l’antica lingua germanica settentrionale da cui derivano tutte le moderne lingue scandinave.
Con il termine “Brand” originariamente ci si riferiva a un pezzo di legno in fiamme.
La parola “Brand” non è stata usata come verbo fino al tardo medioevo inglese, quando ha iniziato a significare “segnare permanentemente con un ferro caldo“.
Il termine Italiano “marchiare” si fa risalire dal temine francese “Marchier” (1190) e dal francone “markian”. Entrambi i termini significano “contrassegnare“, con il senso di indicare la proprietà, la qualità e la tipologia di un bene.
Ma la pratica del Branding è molto più antica della parola.
- Preistoria: Pitture rupestri mostrano uomini contrassegnare il bestiame con simboli disegnati in vernice e catrame, il primo segno di Personal Branding.
- 6000 anni fà: Ritrovati mattoni che riportano i cosiddetti “segni di cava”, indicanti la provenienza delle pietre.
- 4000 anni fà: Proprietari di bestiame iniziano a marchiare a fuoco i capi di bestiame (monumenti funerari Egizi).
- 2000 anni fà: Identificati circa 1.000 marchi unici di ceramisti nell'Impero Romano. Il Personal Branding inizia ad associarsi a capacità reali.
- Rinascimento: Il Branding nell’arte ha inizio con artisti come Michelangelo che introdussero un nuovo tipo di “Personal Branding”: iniziarono a firmare i loro nomi per il loro lavoro, piuttosto che usare simboli (Kotler, 2003).
- Rivoluzione Industriale: Si inizia a marchiare i loghi delle industrie sulle casse per creare un legame tra consumatori e prodotti: Campbell's Soup, Coca-Cola. Nasce il marchio di massa.
- 1875: Approvazione del Trade Marks Registration Act Ora il marchio è qualcosa che si può possedere. Questo ha cambiato tutto.
- ‘40: Bulova pubblica il primo spot televisivo. Le entrate pubblicitarie della TV superarono le vendite di annunci su riviste e radio, (l'era dei "Mad Men").
- ‘50: Procter & Gamble, General Foods e Unilever, sviluppano concetto di Brand Management.
- 1997: Tom Peters pubblica "The Brand Called You". Il primo articolo in cui compare la dicitura "Personal Branding" per come la conosciamo oggi.
- Oggi: Personal Branding e Social Network sono diventati parte dello stesso strumento di promozione professionale. Un mix diventato ormai indispensabile per chiunque abbiamo necessità di attivare un progetto di Personal Branding.
Dal 1950 ad oggi il Branding non si è più limitato a mettere un logo su un prodotto. Si è trattato di dare all’azienda, o al professionista, una personalità strategica e di dare un volto umano al suo marchio. Dai primi annunci, in cui si mostrava il prodotto, abbiamo iniziato a raccontare storie e a raccontarci con il nostro Personal Branding.
Personal Branding e contesto economico
Per comprendere in quale contesto si inserisce il Personal Branding è necessario capire le varie fasi dell’evoluzione produttiva. In questo percorso ci aiuta Philip Kotler che distingue, nella storia economica recente, quattro strategie di approccio al mercato da parte dell’impresa:
- Orientamento alla Produzione 1900: Il mercato è caratterizzato da una predominanza della domanda sull’offerta. Problema: i costi di produzione sono l'unico obiettivo.
- Orientamento al Prodotto '30: L'impresa si concentra sulla tecnologia del prodotto (miopia di marketing). Problema: il consumatore è secondario.
- Orientamento alle vendite '50: Si cerca di vendere ciò che si produce. È una prospettiva di tipo inside-out, praticata nel breve termine, con prodotti/servizi a bassa visibilità, in casi di sovrapproduzione, o di mercati saturi. Problema: consumatore stressato.
- Orientamento al marketing: consiste nella comprensione dei bisogni del cliente, e produrre i beni soddisfacenti. È una prospettiva di tipo pull (capire il mercato) anziché push (spingere sul mercato).
Il Personal Branding rientra all’interno della strategia economica orientata al marketing.
Il Personal Branding è quindi una strategia “proattiva”, dove il professionista ha un ruolo propositivo nei confronti dei bisogni del mercato, all’interno del quale si rende acceleratore, propulsore e punto di riferimento.
Personal Branding e Istinto
L’atto di rendere proprio un oggetto, una conoscenza, un’abilità e di voler comunicare al mondo la sua unicità e distinguibilità, è un istinto che, a quanto pare, fa parte della natura umana, che la definisce, la differenzia e la rende in qualche modo unica.
Il Marchiare diventa così l’impronta dell’uomo. Un atto diventato ormai imprescindibile per definire funzioni ed elementi propri anche del “Branding” moderno.
- Riconoscimento
- Proprietà
- Diversità
- Affidabilità
Tra Trademark e Brand
Trademark: il Marchio
Il Trademark, il marchio, fa riferimento al contesto giuridico-normativo. Con la sua registrazione si cristallizza nel tempo che esso sia una parola, un nome, un disegno, una lettera, una cifra, un suono, la forma di un packaging (L. Minestroni, 2010). In ogni caso il Marchio è sempre un prodotto distinguibile.
Il Trademark è la declinazione sensoriale del Brand, che sia visiva, uditiva, olfattiva, tattile o del gusto.
L’obiettivo principale del Trademark è quello di conferire differenziazione al Brand.
Non può esistere Brand senza Trademark.
Brand: la Marca
La Marca, al contrario del Marchio, non ha una declinazione “corporea”. È un regno di possibilità (Lury, 2004). Contiene al suo interno l’evoluzione della società, dell’uomo e del mercato, è quindi un soggetto dinamico, un contenitore di valori, sensazioni, emozioni e credenze che riflettono il tempo attuale.
Per questo, il Brand è composto non solo da elementi tangibili, quali: specifici vantaggi per il cliente, le performance dei suoi prodotti, il design o il prezzo, ma anche e soprattutto da micro-cosmi affettivi, sensoriali, sociali, emotivi e individuali.
Per attivare le prime strategie di Personal Branding dobbiamo scoprire i principali soggetti che intervengono all’interno di questo processo.
L’ambiente esterno al professionista è distinto in macro-ambiente, meso-ambiente e micro-ambiente:
- Il MACRO-AMBIENTE è costituito da variabili sulle quali il professionista non ha influenza: società, cultura, tecnologia, economia, ambiente, politica, norme e leggi, etica.
- Il MESO-AMBIENTE è costituito da variabili sulle quali il professionista ha una minima influenza: clienti, fornitori, canali di distribuzione, partner strategici, concorrenti e media.
- Il MICRO-AMBIENTE riguarda l’insieme di variabili sulle quali il professionista ha la massima influenza mediante le sue azioni strategiche: la visione di progetto, la missione del progetto, le proprie risorse, le proprie competenze, le strategie, i processi ed infine il mix specifico: sul prodotto offerto, a quale prezzo, distribuito dove e promosso attraverso quale messaggio e canale.
Analisi del Macro-Ambiente
Come abbiamo visto, il Professionista, ha scarse possibilità di influenzare l’andamento delle principali variabili del macro-ambiente.
Deve tenerle costantemente sotto osservazione al fine di individuare le principali tendenze dei contesti nei quali opera.
È molto importante fare questa analisi per:
- Identificare quali cambiamenti nelle grandi variabili possano creare minacce e opportunità;
- Sviluppare scenari futuri;
- Comprendere quali saranno gli effetti sul proprio business quando gli scenari si modificheranno;
- Prevedere se le fonti del successo attuale saranno valide anche in futuro.
La concorrenza è il frutto della DISCREZIONALITÀ DEL CONSUMATORE di spendere il proprio tempo e/o il proprio denaro per soddisfare i propri bisogni.
L’obiettivo finale dell’analisi della concorrenza è:
- Conoscere il più possibile su un concorrente o un gruppo di concorrenti per essere in grado di formulare strategie competitive in grado di anticipare le mosse degli avversari e rispondere alle loro azioni;
- Identificare possibili azioni di Benchmarking.
Analisi della concorrenza nel Personal Branding
L’analisi della concorrenza necessaria per avviare un corretto Personal Branding prevede l’utilizzo delle stesse modalità di attivazione di quelle adottate per un brand commerciale.
Nel caso del Personal Branding si tratta di:
- Analizzare gli altri professionisti (i competitor) nel nostro settore (profilo linkedin, siti, blog, fb, cv);
- Definire il loro marketing mix: cosa offrono nello specifico, a quale prezzo, dove e attraverso quale messaggio;
- Individuare il Target di riferimento (a chi si rivolgono, come comunicano, cosa offrono);
- Scoprire le parole chiave utilizzate nella rete sociale utilizzate per arrivare al professionista;
- Posizionamento: creare modelli di differenziazione e riconoscimento.
5 forze da tenere sempre presenti nel Personal Branding
La concorrenza, in un determinato settore, va ben oltre il comportamento dei singoli attori e dipende almeno da 5 fattori competitivi fondamentali:
- La minaccia di nuove entrate;
- La rivalità fra i concorrenti;
- Le minacce di sostituzione;
- Il potere contrattuale degli acquirenti;
- Il potere contrattuale dei fornitori.
Cosa ti impedisce di iniziare il tuo progetto di Personal Branding?
1 Il primo passo che devi fare è capire la presenza, la natura e il peso delle forze esterne che potrebbero impedirti di iniziare il processo di Personal Branding:
- Esistono delle economie di scala che posso ridurre nel tempo i miei costi?
- Che tipo di differenziazione esiste (profili professionali)?
- Identità di Marca: i professionisti di questo settore sono molto noti?
- Quanto potrebbe costare rivedere la mia immagine?
- Ho bisogno di capitali per attuare le mie strategie? Si di quanto?
- Che tipo di accesso alla tecnologia è presente nel mio mercato di riferimento?
- Esiste un qualche tipo di protezione governativa nel mio settore di riferimento?
- Esiste un effetto dell'esperienza in quello che faccio?
Qual è la Rivalità fra i concorrenti?
2 Il secondo passo è conoscere alla perfezione i tuoi competitor. Qui trovi degli spunti di riflessione che riguardano le principali variabili da tenere sempre presente.
- Qual è il numero di concorrenti alla pari? Chi comanda? Chi segue?Come si caratterizza questo settore? Cresce, stagna o è in riduzione?
- Esistono delle relazioni fra concorrenza e costi fissi?
- Quali sono le caratteristiche principali dei prodotti / servizi offerti? Qualità, design e standard di performance?
- Diversità dei concorrenti: sono tutti simili fra loro? Oppure differiscono in qualcosa? In cosa?
- Posta Strategica in gioco
Quali sono i Professionisti Sostitutivi?
3 Il terzo passo è fare un chiaro quadro dell’offerta professionale presente nel tuo mercato di riferimento.
- Disponibilità dei professionisti che potrebbero fare o già fanno quello che vorresti fare tu;
- Costi di sostituzione: quanto costerebbe a chi sceglierebbe te cambiare professionista?
- Aggressività dei professionisti sostitutivi: hanno messo una serie di strategie di crescita? Se si quali?
- Prezzo/ Valore percepito dei professionisti Sostitutivi: come iniziano, o sono da tempo percepiti i tuoi competitor?
Quanto è forte il Potere dei clienti?
4 Il quarto passo è l’analisi della composizione dell’ambiente in cui si muovono i tuoi potenziali clienti:
- Numero degli clienti (recruiter, clienti veri, imprese) importanti;
- Disponibilità professionisti sostitutivi: i tuoi clienti possono scegliere fra un gran numero di servizi come i tuoi o sei l'unico?
- Costi di sostituzione del clienti: quanto sarebbe controproducente per i tuoi clienti cambiare professionista?
- Contributo alla qualità dei prodotti da parte del cliente: quanto pesano i tuoi clienti nella qualità dei tuoi servizi?
- Redditività del cliente: ogni cliente per te quanto vale?
Quanto è forte il Potere dei fornitori?
5 L’ultimo passo è comprendere le dinamiche dei tuoi fornitori (contenuti, partner, di prodotto), dovranno essere presi in considerazione i seguenti fattori di impatto:
- Numero dei fornitori importanti: sei dipendente da un gran numero di fornitori?
- Fornitura delle materie prime: potresti entrare in possesso delle stesse materie (esperienza, contenuti, professionalità, servizi, prodotti ec..) da altri?
- Costi di sostituzione del fornitore: il tuo progetto è strettamente legato al tuo fornitore o potresti cambiarlo?
- Contributo del Fornitore alla qualità dei prodotti offerti: il tuo fornitore ha un peso nella qualità del servizio / prodotto / professionalità che eroghi?
La Matrice delle Priorità nel Personal Branding
Al termine di questa fase di ricerca di informazioni derivate dall’ambiente esterno risulta necessario, riassumere le dinamiche competitive attraverso uno strumento strategico riassuntivo utile alla valutazione delle principali minacce/opportunità.
La Matrice delle priorità fornisce uno schema di analisi a supporto delle informazioni raccolte, al fine di identificare la priorità delle variabili, degli eventi e delle forze ambientali, la loro probabilità di accadimento e il prevedibile impatto sul processo strategico del professionista.
Come si costruisce una matrice delle priorità per il Personal Branding?
- Si identificano le variabili ambientali ritenute maggiormente rilevanti per il professionista;
- Si interpretano i segnali emanati da tali macro variabili per stabilire un ordine di priorità;
- Si valuta la probabilità che il fenomeno ambientale si verifichi;
- Si valuta l’effetto/impatto del fenomeno ambientale;
- Si valuta la capacità di reazione del professionista al verificarsi del fenomeno ambientale.
Nell’ottica della matrice delle priorità non esistono minacce e opportunità preordinate, ma solo eventi che possono tramutarsi in una delle due all’accadimento di un evento o alla nostra reazione ad esso.
Personal Branding e Benchmark
Il Benchmarking è una tecnica di misurazione della qualità, dei prodotti, dei programmi e delle strategie messe in campo da un’azienda o, nel caso del Personal Branding da un professionista.
Il Benchmark è quindi qualcosa di più di un mero confronto, ha come obiettivo principale quello di superare il «best in class».
A questo punto dell’analisi avrai a disposizione tutte le informazioni necessarie per individuare il migliore nel tuo campo. Ora è il momento di superarlo!
Prima di stabilire una qualsiasi strategia occorre avere chiara la propria strategia di Personal Branding.
È necessario identificare chi sei, cosa fai, perché lo fai meglio di altri, chi è il tuo cliente tipo, cosa gli interessa, dove va su Internet, etc. etc.
Solo successivamente sarà possibile studiare una strategia operativa e decidere quale strumento usare, quale community frequentare, quale linguaggio e tono veicolare, quali contenuti condividere, quale immagine grafica adottare, etc.
Come in ogni strategie che si rispetti, anche nel Personal Branding esistono delle fasi, dei momenti essenziali che il professionista deve passare. Conoscerle significa ottimizzare i risultati, focalizzare le proprie energie sugli obiettivi contingenti e non perdersi d’animo.
Conosci il tuo Target
Combinando le diverse informazioni che hai appreso durante tutto il processo di analisi svolto fino a questo punto ti è ora possibile ottenere una visione del tuo mercato e degli attori che lo compongono. Questa visione è necessaria per creare le giuste strategie di targeting.
La prima cosa che devi accettare è che NON È POSSIBILE RAGGIUNGERE TUTTI I CONSUMATORI IN TUTTI I SEGMENTI. Ciò è dovuto dal fatto che i clienti sono troppo diversi fra loro, hanno esigenze e comportamenti di acquisto molteplici e il tuo tempo e le tue risorse per ingaggiarli sono limitate.
La Carta di Identità del tuo target
1 Una delle tecniche che possiamo utilizzare è creare una vera e propria carta di identità. Questo strumento è utile per semplificare la complessità delle dinamiche e fornirti uno strumento che ti guidi nelle tue scelte.
Ovviamente, come per tutte le semplificazioni, non è lo strumento definitivo. Ma non preoccuparti per iniziare andrà benissimo.
Di seguito trovi alcune domande per aiutarti a definire il profilo del tuo target.
- Quali sono i Macro-gruppi dei clienti a cui mi rivolgo?
- Quali bisogni hanno?
- Con quale tecnologia li soddisfano?
- Qual è il paniere di attributi perseguiti dai clienti?
- Quali sono le funzioni d’uso ?
- Dove si trovano i miei clienti più importanti?
- Quali sono le aspettative specifiche di ogni gruppo in termini di prodotto, prezzo, promozione e distribuzione?
- Vi sono altri gruppi di acquirenti che hanno lo stesso tipo di bisogno o ricercano la medesima funzione?
Te Stesso: Il Prodotto
2 Utilizzare le tecniche di Personal Branding solo come trucchetti per vendersi meglio, senza che l’immagine proposta sia accompagnata da sostanza adeguata, porterebbe ad un effetto negativo di amplificazione che evidenzia ancor di più i lati deboli di un professionista.
Identifica le seguenti caratteristiche della tua offerta professionale:
- Quota di mercato: a che punto sei ora? Chi vuoi raggiungere? Da chi non vuoi essere superato?
- Qualità: hai definito degli standard qualitativi che ti distinguono dai competitor e che puoi mantenere nel tempo?
- Differenziazione: hai definito un set chiaro di attributi, riconoscibile e d'interesse per il tuo target finale (clienti, recruiter ecc);
- Packaging: qual è la "confezione" con cui trasmetti le tue competenze?
- Facilità d’uso: il tuo linguaggio e rivolto a tutti o solo ad un segmento specifico?
- Marca: definisci il perimetro del tuo Personal Branding.
La strategia di prodotto persegue un duplice obiettivo: da una parte assicurare che il professionista riesca sempre a soddisfare i bisogni o i desideri del mercato obiettivo e dall’altra garantire che, alla luce delle mutevoli condizioni del mercato, le risorse del professionista continuino ad essere utilizzate nel modo più redditizio.
Quanto vali: il Prezzo
3 Le decisioni inerenti il prezzo sono di vitale importanza per il professionista, poiché il prezzo influenza direttamente il livello della domanda e, di conseguenza, ne determina la redditività, oltre a contribuire al posizionamento influenzando la percezione globale del professionista.
Il prezzo, infatti, è la variabile che meglio di tutte si presta al confronto tra i concorrenti da parte del mercato.
Ogni professionista ha un prezzo, vende servizi o competenze. Arrivato a questo punto devi definire il tuo Personal Business Model.
- Prezzo assoluto (quanto costi?);
- Prezzo relativo (qual è il tuo valore di scambio);
- Costo di produzione (quanto ti costa essere il professionista che sei?);
- Ricarico (qual è la soglia minima per rendere il tuo business autonomo?);
- Sconti e modalità di pagamento (hai in mente delle caratterizzazioni specifiche?)
L’analisi del comportamento dei concorrenti diretti consente di definire il grado di autonomia di cui gode l’impresa nella fissazione dei prezzi.
In questa fase occorre fornire una risposta alle seguenti domande:
- Qual è il prezzo dei prodotti concorrenti?
- Chi è e come si comporta il leader di prezzo?
- Quali sono le possibili reazioni dei concorrenti in caso di aumento o diminuzione del prezzo da parte dell’impresa?
- Quali sono le conseguenze per l’impresa di un aumento o di una diminuzione del prezzo da parte di uno o più concorrenti?
Dove operi: La distribuzione
4 Le strategie distributive hanno come obiettivo quello di rendere disponibile un prodotto, nel caso del Personal Branding te stesso, al cliente finale, nei tempi e nei luoghi necessari, realizzando redditività, raggiungendo quote di mercato, aumentando il tasso di crescita l’efficacia vendita.
Le scelte del canale di distribuzione condizionano tutte le altre decisioni di marketing e implicano l’assunzione di impegni a medio-lungo termine.
- Copertura geografica: fino a dove puoi spingerti per erogare i tuoi servizi?;
- Efficacia: quale risorse hai di raggiungere un determinato obiettivo?;
- Efficienza: quanta esperienza hai nell'ottimizzare le tue risorse?;
- Rapidità: in quanto tempo saresti in grado di raggiungere il punto più lontano ed erogare il tuo servizio?;
- Costi: quali tipi di costi devi sostenere per mantenere un terreno di caccia così vasto?
Alla base della scelta fra canali diretti e indiretti deve esservi una rigorosa valutazione dei costi, dei ricavi e dei rischi di ciascuna alternativa, in modo da utilizzare quella che consente la redditività migliore.
Come ti promuovi: La Comunicazione
5 La comunicazione, negli attuali scenari competitivi, ha assunto una valenza strategica per il professionista. È il più importante strumento di segnalazione al mercato del valore specifico dei tuoi prodotti / servizi rispetto a quelli dei concorrenti.
In generale i destinatari delle tue attività di comunicazione possono essere:
- Gli attuali e/o potenziali utilizzatori del prodotto/servizio che offri: se cerchi lavoro saranno Hr Manager, Recruiter, Head Hunter ecc; se vuoi promuoverti come libero professionista saranno tutti gli utilizzatori finali dei tuoi servizi;
- I decisori delle scelte di acquisto: tutti quelle figure che decidono l'acquisto di prodotti che saranno utilizzati da altri (familiari, amici ecc);
- Gli influenzatori delle scelte di acquisto: tutte quei soggetti che direttamente o indirettamente potrebbero influenzare con il loro comportamento il tuo target.
In questa fase occorre fornire una risposta alle seguenti domande:
- In quale fase del processo decisionale che porta all’acquisto si trova il target audience?
- In quale stadio successivo è necessario spingerlo?
Nel fissare gli obiettivi della comunicazione occorre sapere in quale stadio di disponibilità all’acquisto si trova il proprio target audience. L’acquisto è, infatti, l’atto conclusivo di un lungo processo decisionale.
L’obiettivo della comunicazione è quello di spostare il cliente da uno stadio di tale processo a quello successivo fino ad arrivare all’acquisto finale.
Come comunichi: Il Messaggio
6 Dopo aver definito il proprio target e gli obiettivi da raggiungere, occorre sviluppare il contenuto del messaggio. Un messaggio efficace deve essere in grado di suscitare, nei confronti del prodotto/servizio: Attrazione, Interesse, Desiderio e Acquisto (cosiddetto modello “AIDA”).
In questa fase occorre fornire una risposta alle seguenti domande:
- Cosa comunicare (contenuto)?
- Come comunicarlo (struttura)?
- Con quale simbologia (forma)?
Personal Positioning
1 Il posizionamento è il processo di analisi del sistema cognitivo (percettivo) del tuo consumatore/acquirente ed è volto a rilevare e misurare:
- Le dimensioni che guidano il processo di scelta di beni/servizi/marche / professionisti nel caso del Personal Branding: quali sono gli incroci di attributi che i tuoi clienti cercano? Ad esempio: Competenze e prezzo? Disponibilità e Rapidità?
- La posizione - e la distanza - tra professionisti (tu vs gli altri) rispetto sia alle dimensioni di scelta, sia in termini competitivi. In altre parole, in base agli attributi che hai scelto come differenzianti (competenza, prezzo, rapidità ecc) chi compare nella mente del cliente?
Cosa occorre per un personal Branding di successo?
2 Identifica con precisione quali sono le fasi che devi attraversare per arrivare ad un posizionamento di successo.
- Individua l'insieme degli attributi salienti sulla base dei quali i consumatori giudicano e scelgono i diversi professionisti;
- Selezionare gli attributi da utilizzare in modo che rappresentino coppie di modalità polari;
- Rilevare la posizione dei professionisti concorrenti secondo la percezione dei clienti in relazione ai fattori di valutazione sopra considerati.
Per cosa ti differenzi?
3 Di seguito trovi alcuni spunti per definire gli attributi del tuo Personal Positioning:
- Posizionamento secondo le caratteristiche del professionista (prezzo e qualità, ecc.);
- Posizionamento in base ai benefici del prodotto (rapidità, cortesia nella consegna, ecc.);
- Posizionamento per specifiche funzioni e occasioni d’uso;
- Posizionamento per utilizzatori del prodotto (tipologia di cliente, ecc.).
qual è il Vantaggio Competitivo del tuo Personal branding?
4 Il vantaggio competitivo va costruito in funzione dei fattori-chiave del tuo business.
- Deve basarsi su reali capacità che hai e che il mercato deve riconoscere come strategiche perché creano valore (ricercate);
- Deve costruire per i clienti un vantaggio tangibile, sostanziale e percettibile rispetto alle attese;
- Deve essere sufficientemente difendibile nel tempo e rispetto ai concorrenti.
Strategie di Personal Branding
5 A questo punto devi decidere quale strategia adottare:
- Leadership di costo: le tue competenze sono offerte al prezzo più basso;
- Leadership di differenziazione: il prezzo non è una variabile fondamentale nel tuo progetto di Personal Branding, Piuttosto ti differenzi dai tuoi competitor grazie alle performance del tuo servizio, alla comunicazione che riesci a proporre o alla localizzazione dei tuoi prodotti.
Personal Value Proposition
6 La Personal Value Proposition si basa sulla scelta della strategia di posizionamento ossia come il professionista intende essere percepito rispetto ai concorrenti.
Questo posizionamento è possibile attraverso la selezione dei fattori su cui connotarsi e quanto essere percepito come differente / simile rispetto ai concorrenti.
La Personal Value Proposition è rivolta al cliente ed è la configurazione concreta dei motivi che dovrebbero far preferire i servizi / competenze del professionista rispetto a quelli dei concorrenti.
La sua funzione è quella di costringere il professionista ad esprimere in modo compiuto le caratteristiche fondamentali e differenziali del posizionamento che intende perseguire.
- Per (segmento obiettivo);
- Che (l’esigenza del segmento);
- Io (prodotto, marca, servizio);
- È (concetto che viene proposto);
- Differenza (principali alternative concorrenti);
- Offre / propone (aspetti differenziali).
Unique Selling Proposition
Gli elementi di una potente Unique Value Proposition dovrebbero riassumere in modo memorabile, emozionante, personalizzato e difendibile le modalità attraverso le quali il tuo consumatore riesce a soddisfare con i tuoi servizi (e meglio degli altri) i suoi bisogni.
Parti sempre dalle necessità dei tuoi potenziali consumatori. Analizza in che modo i tuoi competitor già soddisfano questi bisogni. Crea un’offerta personalizzata migliore dei tuoi concorrenti.
Studia il Target e la concorrenza
Studia il profilo del tuo target (demografia, geografia, psicografia e stili di vita). Osserva il tuo target nel suo habitat. Attiva una conversazione. Prendi nota di quello che impari. Disegna la Carta d’Identità del tuo cliente ideale.
La fase di analisi della concorrenza è la base di partenza per ogni offerta vincente. Anche nel Personal Branding conoscere, valutare e anticipare i competitor è un percorso fondamentale per riuscire ad entrare e rimanere nella mente del tuo consumatore ideale.
Studia il Target e la concorrenza
La Proposta di Valore è una promessa sul valore futuro dei tuoi servizi ed illustra quanto i benefici futuri saranno rilevanti e supereranno i costi totali. Per creare una proposta di valore forte, devi essere in grado di rispondere a queste 5 domande:
- A chi parli?
- Cosa Risolvi?
- Come lo risolvi?
- Sei unico?
- Danne prova!
Modello Competitivo
7 Non è possibile raggiungere la leadership in tutte e tre le aree.
Per questo bisogna concentrare gli sforzi solo su una dimensione e portare a livello Tollerabile le altre due.
Quattro regole da seguire:
- Puntare ad eccellere in una delle dimensioni del valore per il cliente;
- Mantenere il livello soglia nelle altre dimensioni del valore (secondari) aggiornandolo continuamente;
- Rafforzare la capacità competitiva mediante lo sviluppo di una seconda dimensione del valore oltre la soglia minima;
- Costruire un modello operativo per quanto possibile impostato sulla valorizzazione della dimensione-base del valore.
Le Professional Keyword sono le parole che identificano la nostra attività, la nostra professionalità, il nostro sito web, il nostro blog, il nostro summary di Linkedin.
Sono utilizzate affinchè il nostro profilo (nome, dominio, blog, twitter) possa risultare posizionato tra le prime ricerche e quindi venga più facilmente trovato dagli utenti.
Individuare:
- Attività professionale
- Titolo di studi
- Competenza, capacità e abilità
- Formazione
- Storia personale e Storytelling
Personal branding su Linkedin
Lo scopo principale del sito è consentire agli utenti registrati di mantenere una lista di persone conosciute e ritenute affidabili in ambito lavorativo. Le persone nella lista sono definite “connessioni”: esse sono in effetti le connessioni di un nodo (l’utente) all’interno della rete sociale. L’utente può incrementare il numero delle sue connessioni invitando chi di suo gradimento.
LinkedIn fornisce varie sezioni – Titolo professionale, Esperienza, Competenze e specializzazioni, Istruzione, ecc. – che utilizzerai per mostrare e descrivere le tue abilità, i punti di forza e i risultati “difficili” che sei riuscito ad ottenere.
Indicazioni introduttive per un corretto profilo Linkedin
- Analizza le tue competenze e studia la concorrenza: (analisi dei punti di forza e la possibilità di differenziarsi). Chi siamo, cosa ci motiva a fare questo lavoro, cosa possiamo offrire e cosa facciamo ora (indicare le competenze, abilità, successi e capacità professionali)
- Scrivi pensando che il lettore è il tuo target.
- Qual è il tuo valore aggiunto: perchè, come e cosa ti differenzia nel soddisfare i bisogni dei tuoi consumatori.
- Strong Personal Branding Statement: Includi una dichiarazione forte del tuo Personal Branding per dare vita al contenuto, generare chimica e dare un'idea della tua personalità.
- Leggibile: dividi il contenuto in brevi paragrafi (non più di 3-4 righe) per facilitarne la lettura. I contenuti stretti possono dare fastidio ai lettori e impedire loro di assorbirli. Tieni presente che i tuoi contatti potrebbero visualizzare il tuo profilo LinkedIn su schermi portatili molto piccoli.
- Audace: Una strategia è quella di avviare il tuo "About" con un invito all'azione. Una "call to action" che spinga i tuoi contatti a rompere il ghiaccio.
- Efficace: cerca di riassumere risultati e successi con dati reali e di sicuro impatto.
- Dinamismo: link, grafici e video
- Ortografia: non fare affidamento interamente sul controllo ortografico incorporato. Correggi attentamente il contenuto prima di pubblicarlo.
Personal Branding su Twitter
Solo pochi caratteri per stabilire una connessione con un potenziale cliente, un partner o un Influencer.
Puoi permetterti davvero di non raggiungerli?
Twitter è una piattaforma molto dinamica, per questo è importante avere un progetto di Personal Branding definito.
Vediamo insieme quali sono i passi da compiere.
Definisci e affina il tuo Personal Branding
1 Definisci i semi del tuo Personal Branding su Twitter. Pensa a questa riflessione come a un’opportunità per mostrare le tue reali capacità, le tue passioni e i tuoi interessi.
Individua il tuo focus principale, seleziona poi due o tre argomenti di “super-nicchia” e costruisciti un seguito solido e attivo.
Affina il profilo Twitter, ricordati che è il tuo volto per il mondo su Twitter. Chiunque leggerà i tuoi contenuti o i tuoi articoli, controllerà poi il tuo profilo Twitter.
Assicurati che il tuo profilo Twitter definisca il tuo Progetto di Personal Branding.
Utilizza un’immagine del profilo che ti definisca e che evidenzi il progetto di Personal Branding. Scegli un taglio editoriale in linea con il tuo progetto di Personal Branding.
Segui i Leader
2 Per sviluppare un piano di Personal Branding efficace su Twitter è essenziale iniziare a seguire i professionisti e gli Influencer che ritieni i più influenti nel tuo settore di riferimento. Osserva quali contenuti trattano, in che modo, con quale taglio comunicativo e che tipo di relazione riescono a stabilire con il loro pubblico.
Oltre ad osservare i luminari di Twitter al lavoro, inizia a coinvolgerli nel tuo progetto di Personal Braning. Ricorda che, come tutti, anche gli Influencer, apprezzano gli elogi. Non esagerare, rimani sempre professionale ma cerca di fare capire loro che apprezzi quello che fanno e il loro stile.
Non aspettarti una reazione immediata, è un lavoro duro, ma se l’influencer alla fine inizia a seguirti, o meglio ancora inizia a menzionarti, hai segnato un colpo grosso!
Se riesci a raggiungere direttamente i tuoi Influencer preferiti, pensa a cosa puoi offrire loro in cambio, ad esempio una menzione in un post di blog o in un articolo.
Se ti stai chiedendo quale impatto possono avere gli Influencer , considera questi dati: quasi il 40% degli utenti di Twitter afferma di aver effettuato un acquisto come risultato diretto di un Tweet di un Influencer.
Crea e cura contenuti di alta qualità
3 Twitta contenuti utili e approfonditi, in questo modo aumenterai la tua reputazione. Se c’è un filo conduttore tra tutti i soggetti di Twitter è che tutti pubblicano un flusso costante di contenuti preziosi.
Se vedi un coinvolgimento positivo del tuo pubblico, allora continua a Twittare. Trova il tuo ritmo.
Se sei seriamente intenzionato a creare il tuo Personal Brading, allora prova a pubblicare alcuni contenuti originali. Ricordati che i contenuti originali sono il carburante dei social media!
Condividi solo i contenuti dei quali hai identificato e verificato la fonte o l’autore.
Give to get
4 Twitter è una strada a doppio senso: se ti avvicini, le persone si avvicinano.
Metti da parte un pò di tempo per interagire con i tweet dei tuoi follower e per contattare gli Influencer con cui vorresti instaurare una relazione.
Vuoi sapere come rompere il ghiaccio con i tuoi Influnecer preferiti? Dai una rapida occhiata alle loro biografie e ai tweet recenti, troverai sicuramente qualcosa di cui complimentarti o di cui parlare per creare una connessione.
Give to Get: condividi il lavoro delle persone che ammiri e loro daranno un’occhiata al tuo lavoro.
Va bene mescolare affari e vita privata. Le persone vogliono conoscere la persona dietro il cervello.
Hashtag e Analisi
5 Una delle caratteristiche distintive di Twitter è di offrire un feedback praticamente istantaneo ai tuoi contenuti di Personal Branding. Non appena pubblichi qualcosa, puoi vedere come questo contenuto si comporta in termini di reazioni, commenti e diffusione.
Puoi usare Twitter come una piattaforma di collaudo per i tuoi contenuti. Vedi cosa risuona, e ottimizzalo per la condivisione sulle altre piattaforme, per la newsletter, per i post di blog, libri e in generale per il tuo progetto di Personal Branding.
Usa gli hashtag in modo da poter essere trovato e per gestire i tuoi contenuti. Confronta il modo in cui i tweet con un determinato hashtag si comportano e la loro relazione con altri hashtag.
Prenditi del tempo per trovare lo strumento giusto per misurare e analizzare la tua attività su Twitter (Triberr per la pubblicazione, RiteTag per trovare i migliori hashtag).
Il Personal Branding su Instagram
Instagram sta diventando una sorta di gioiello nascosto per imprese e professionisti. Nonostante la sua popolarità, solo il 30% delle aziende che utilizzano i social media hanno un account Instagram e ancora meno sono i professionisti che utilizzano il Personal Branding su Instagram.
Come dovresti avvicinarti a Instagram rispetto ad altre piattaforme?
Il consiglio più ovvio è che si tratta di una piattaforma visiva. Dovrai quindi avere una strategia per condividere la tua esperienza attraverso foto, video e brevi testi.
Quando le persone visiteranno il tuo account di Personal Branding su Instagram, dovrebbero essere in grado di conoscerti ad un livello più personale rispetto a un profilo LinkedIn.
La Strategia per Instagram
Prima di iniziare a pubblicare su Instagram, devi avere un piano editoriale che ti differenzi dai tuoi competitor.
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Definisci il tuo obiettivo di Personal Branding su Instagram
Il tuo progetto di Personal Branding su Instagram è un mezzo per condividere il tuo lavoro? Evidenziare la tua competenza? Costruire una rete? Più chiaro sarà il tuo obiettivo, più facile sarà creare il tuo profilo. Prima di tutto dai uno sguardo alla concorrenza: da quali profili ti senti attratto? Cosa ti piace dei loro post o del loro profilo? - Individua la tua nicchia: scegli una nicchia e diventa il leader che la gente vuole ascoltare.
- Pianifica i contenuti: stabilisci un programma chiaro in modo da rimanere coerente con i tuoi messaggi. Decidi cosa pubblicare, con quale frequenza e quando. Non dimenticare gli hashtag.
- Valuta: controlla i tuoi risultati, compresi i commenti, i like, i follower, il traffico, le conversioni e qualsiasi cambiamento nelle vendite.
Nuovo Account
Crea un account Instagram pubblico e professionale che i datori di lavoro, i clienti o i partner possano trovare quando ti cercano. Prendi in considerazione la possibilità di iscriverti ad un account “business” Instagram, in modo da poter accedere alle statistiche del tuo pubblico e aggiungere link alle tue storie.
Prima di aggiungere qualsiasi contenuto, dovrai impostare il tuo profilo. Questo significa scrivere una biografia chiara che includa:
- Il tuo nome completo
- Il tuo titolo di lavoro e la tua posizione
- Le tue aziende attuali e precedenti (aggiungi i Tag delle imprese in cui hai lavorato) o i tuoi prodotti
- Link al tuo sito web personale
- Hashtag sulla tua competenza o sul tuo progetto di Personal Branding
- Utilizza keyword pertinenti
Tema Principale
Mantieni un tema principale. Il tuo account di Personal Branding su Instagram dovrebbe essere il più coerente possibile, Questo vuole dire limitare il numero e la natura dei post che escono fuori dai temi principali. È possibile in ogni caso pubblicare anche contenuti della tua vita privata purchè non risultino eccessivi e fuori luogo.
Mantieni il tuo messaggio congruente combinando il tema generale del tuo account con i tuoi interessi privati. Non dimenticare che il tuo Personal Branding su Instagram deve rimanere coerente in tutti i tuoi sforzi di marketing, quindi il tuo tono di voce e il tuo modo di fare non devono differire da qualsiasi altra azione di marketing che stai facendo.
Gli Hashtag
Non dimenticare gli Hashtag! I Brand vengono scoperti usando gli hashtag. Sono le briciole di pane che portano alla porta, al sito o al servizio. Imparare ad usare bene l’hashtag ti aiuterà ad ottenere risultati migliori.
Gli hashtag parlano alla tua nicchia. Guarda i tuoi account preferiti e vedi come usano gli hashtag. Le scelte per gli hashtag includono i tuoi prodotti e i tuoi servizi.
Il Tono della Comunicazione
Mantieni sempre una comunicazione eccitante e assicurati che i tuoi post abbiano tutto il necessario per coinvolgere i tuoi seguaci, compresi:
- Immagini: di eccellente qualità, sono un must per mantenere l'interesse delle persone. Le immagini devono corrispondere al tuo marchio, intrigare e generare curiosità.
- Posizione: segna il tuo luogo di lavoro o un evento.
- Didascalie e testo: ricordati la “regola degli otto secondi”, scrivi didascalie chiare e coinvolgenti
- Call To Action: invita sempre i tuoi follower a compiere azioni specifiche.
- Hashtag: un must, per continuare ad attirare nuovi fan.
Content is the King
Cura i tuoi contenuti. La regola numero uno è che se non vuoi che il tuo futuro datore di lavoro, partner o cliente lo veda, non lo pubblicare!
Approfitta della funzione Stories, questo può essere un ottimo modo per condividere eventi dal vivo, rapidi frammenti della tua esperienza, o te stesso in azione.
Infine, prendi in considerazione la possibilità di condividere i post di altre persone che sono allineati con il tuo Personal Branding che potrebbero ispirare i tuoi follower.
Le Connessioni
Costruisci connessioni. Seguire gli altri non è solo un modo semplice per ottenere che il tuo profilo sia seguito dalle persone giuste, ma è anche un ottimo modo per rimanere in contatto e seguire i trend dettati da coloro che ammiri. Non avere paura di creare un legame personale.
Monitoraggio
Monitora il tuo Account. Avere un buon Personal Branding su Instagram richiede uno sforzo costante. Se vuoi essere un professionista, considera l’idea di pubblicare un post al giorno o una volta alla settimana al minimo. Puoi usare applicazioni gratuite come Plann per aiutarti ad automatizzare la tua programmazione.
Il Personal Branding su Youtube
YouTube è il canale di accesso per chi cerca attivamente soluzioni ai propri problemi.
La creazione di contenuti che risolvono efficacemente il loro problema creerà immediatamente fiducia, rapporto e autorità per il vostro marchio.
Inoltre, essendo un mezzo audiovisivo, l’impatto è maggiore e più intimo rispetto alla parola scritta.
Tutto questo aggiunge punti al tuo Personal Branding su Youtube.
Ora, creare semplicemente dei video e metterli su YouTube potrebbe non funzionare per il tuo marchio.
È invece necessario ottimizzare i video per l’algoritmo di YouTube.
Ottimizzazione dei contenuti
Sii energico ed espressivo nei tuoi video. Inizia con un gancio in cui dichiarate cosa imparerà lo spettatore guardando questo video. Dai un po’ di spinta dicendo ciò che rivelerai alla fine del video.
- Cita la parola chiave principale all'inizio del video e usala ovunque ti sembri naturale farlo.
- Usa più volte le Call to Action per l'iscrizione al canale e stimolare i commenti al video.
- Ottieni miniature attraenti con la tua foto insieme al titolo del video.
- YouTube Funnel Optimization: crea un percorso con i tuoi video. Offri sempre del materiale da usare come "The Next Step" dopo aver visto il tuo video.
- Offri contenuti aggiuntivi rendendoli disponibili attraverso una pagina di destinazione dove i tuoi spettatori possono riceverla in cambio della loro e-mail.
- Promozione video: dopo l'ottimizzazione, pubblica il video sul tuo blog, sui social media e su altri forum come risorsa utile per chi cerca risposte sul vostro argomento.
- Coerenza: cerca di essere coerente nel tuo programma di pubblicazione dei video. Crea l'abitudine per i tuoi spettatori di aspettarsi un video in un giorno specifico.
Il Personal Branding su Facebook
Se non stai usando il tuo account Facebook come strumento di promozione per il tuo Personal Branding, non stai sfruttando uno degli strumenti di marketing più potenti del mondo.
Puoi ricevere molta visibilità se sviluppi con attenzione la tua presenza di Personal Branding su Facebook. Potrai aumentare il tuo pubblico, le interazioni e eventualmente le vendite.
Di seguito troverai alcuni spunti di riflessione che ti daranno una mano a sfruttare al meglio tutte le potenzialità di un progetto di Personal Branding su Facebook.
Conosci il tuo pubblico
Come è stato ribadito più volte, anche per le azioni di Personal Branding su Facebook, è necessario avere bene a mente il tuo target di riferimento. Questo sia per stabilire quali aspetti della comunicazione debbano essere evidenziati per toccare le corde più sensibili al tuo target, ma anche per determinare con chiarezza a chi ci rivolgiamo, quali sono i loro bisogni e in che modo promettiamo di risolverli.
Decidi la tua strategia di Personal Branding su Facebook
La tua strategia di Personal Branding su Facebook deve essere basata non solo sul pubblico a cui ti rivolgi, ma anche sugli obiettivi generali che ti sei prefissato. Stabilire una strategia efficace significa scegliere quali link e media condividere nel tuo flusso di notizie, quali post possono aggiungere valore al tuo Personal Branding e quali “amici” possono avvicinarti ai tuoi obiettivi.
Compila il tuo profilo completamente
Quando compili i campi informativi, assicurati di concentrarti sulla sezione istruzione e lavoro. Questa sezione permette di riconnettersi con compagni di università, colleghi, clienti e con vecchi datori di lavoro. Queste relazioni potranno aiutarti a raggiungere i tuoi obiettivi di Personal Branding su Facebook.
Assicurati di citare il tuo blog, il tuo sito web e i link ai tuoi profili social. Anche in questo caso ricordati sempre di utilizzare le keyword giuste, per essere trovato con maggiore facilità.
Privacy su Facebook
Imposta le regole della privacy. Se vuoi davvero creare un progetto di Personal Branding su Facebook allora dovrai necessariamente filtrare le informazioni e i contenuti che pubblichi.
Limita le informazioni visualizzate sul tuo profilo a determinati gruppi o se vuoi attirare un maggior numero di contatti puoi lasciare che alcune informazioni siano accessibili a tutto il pubblico.
Non rivelare mai troppe informazioni personali. Le informazioni sul tuo lavoro, sui tuoi successi e le informazioni sulla tua formazione possono attirare datori di lavoro, partner e clienti, persone con interessi simili e infine rafforzare il tuo Personal Branding su Facebook.
Cerca di essere professionale e usa bene i tag
La tua pagina Facebook deve apparire seria e rappresentare il tuo Personal Branding, la tua impresa o qualsiasi altro progetto hai in mente. La regola è di non pubblicare contenuti che non vorresti far vedere a datori di lavoro, partner, clienti o fornitori.
Usare bene i tag può portare ad un aumento della visibilità del tuo profilo di Personal Branding su Facebook. Una tecnica appropriata è taggare solo le persone presenti nella foto. In ogni caso non taggare le persone che non hanno nulla a che fare con quel determinato post solo per ottenere la loro attenzione, molto probabilmente otterrai l’effetto opposto.
Rispondi ai commenti e usa sempre un'immagine
Ogni commento sui tuoi post merita il tempo di una risposta. Se una persona ha scritto un commento dovresti costruire con lei un’interazione e ringraziarla per averlo fatto. In questo modo sarà più probabile generare nuove relazioni e comunicare a Facebook di mostrare in futuro a questo contatto i tuoi post.
Non scrivere mai un post di solo testo. I post fotografici ricevono molta più attenzione da parte dello spettatore e Facebook li promuove maggiormente. Utilizza sempre foto in alta risoluzione, pubblicandole prima tra le tue foto.
Crea pagine e gruppi e usa gli eventi di Facebook
Se hai un numero significativo di amici, puoi aumentarlo aprendo una nuova pagina. Creando un gruppo, ti metterai in contatto con altri membri della tua comunità. Le persone interessate agli stessi temi si collegheranno con te e la tua rete crescerà in modo organico, così come il tuo Personal Branding su Facebook.
Promuovi o organizza un evento di settore. Apri l’evento a tutti gli interessati e attira nuovi contatti. Continua a coinvolgere i partecipanti pubblicando nuovi aggiornamenti sull’evento e sui prossimi in programma. Questo strumento ti permetterà di affermarti come una figura significativa nella tua nicchia di riferimento.
Personal Branding e Instagram:Take Away 1
Il Personal Branding Canvas AIM è lo strumento perfetto per non commettere errori sia nella fase preparatoria del proprio Personal Branding, sia nella fase di lancio e mantenimento di tutto il tuo progetto.
Scarica subito la guida in PDF e leggila con calma. All’interno della guida troverai anche una Checklist che ridurrà i tempi di avvio del tuo progetto di Personal Branding!
Personal Branding Canvas Aim
Scaricando la guida al Personal Branding AIM avrai accesso ad un modello operativo sviluppato in anni di esperienza e frutto di un riassunto estremamente pratico che ti permetterà di tenere sott’occhio tutte le principali dinamiche competitive come:
- Analisi del Macro-Ambiente, Meso-Ambiente e del Micro-Ambiente
- Analisi della concorrenza, del mercato e dei clienti
- Analisi delle opportunità e delle minacce, delle risorse e delle competenze
- Definizione della tua proposta: prodotto,prezzo,distribuzione e comunicazione
- Personal Positioning e Strumenti Strategici
- Personal Branding e Social Network
Articolo a cura di Dr.Tiziano Milani
Come avrai capito per sviluppare un progetto di Personal Branding realmente efficace è necessario seguire delle tappe ben definite. Per questo AIM inserisce in tutti i suoi Master in Management una sezione dedicata esclusivamente al Personal Branding. Se sei alla ricerca di un Master di primo livello allora ti consigliamo di dare un’occhiata ai percorsi AIM, potresti trovare quello che cerchi.
Se sei interessato ad approfondire l’argomento possiamo darti una mano attraverso i Laboratori Manageriali di II° livello. Questi appuntamenti, aperti al pubblico, sono dei momenti operativi in cui oltre a trasferire tutti i processi operativi per creare la tua struttura d’azione, vengono offerti esclusivi strumenti per un buon management del Personal Branding (Checklist, Piano Operativi, Editoriali e molto altro).
Potresti aver già avviato il tuo progetto di Personal Branding ed esserti accorto solo ora di avere necessità di una mano. Non preoccuparti, tutto si risolve. AIM può supportarti in ogni momento attraverso dei percorsi individuali. Se questo è quello che cerchi allora contatta l’Accademia Italiana di Management ora! Potrai sicuramente soddisfare le tue necessità attraverso un percorso di consulenza personalizzato.
Il Personal Branding può essere utilizzato anche nelle imprese per sviluppare competenze, awareness, coesione e far crescere le risorse umane. Se sei un’impresa e sei alla ricerca di un partner per sviluppare un progetto di Personal Branding non esitare a contattare l’Accademia Italiana di Management. In molti anni di collaborazione con il mondo produttivo, AIM ha affrontato e soddisfatto necessità simili alle tue.